GUSTAVO IL TAVOLO DA CAFFÈ

VENDUTO

Storia di un mobile (quasi) anonimo

A prima vista? Un oggetto banale, dalle linee semplici, silenziose. Quasi innocuo.
Ma sotto quella calma apparente si nascondeva un’anima complicata, piena di possibilità.

Ci ho girato intorno, l’ho osservato, l’ho provocato. E alla fine, ha vinto lui: elegante, misterioso, sfuggente.
Un po’ come Dorian Gray — solo più sincero.

È stata una sfida. Un cambio d’abito dopo l’altro, tra ripensamenti, colpi di genio e levigature terapeutiche.
Il colore, però, quello è sempre stato chiaro fin dal primo sguardo.

Ho iniziato dal top: levigato, colorato, rilavorato, poi lasciato al naturale.
Impregnante? Provato. Ma no, mancava qualcosa.

È stata una sfida. Un cambio d’abito dopo l’altro, tra ripensamenti, colpi di genio e levigature terapeutiche.
Il colore, però, quello è sempre stato chiaro fin dal primo sguardo.

Ho iniziato dal top: levigato, colorato, rilavorato, poi lasciato al naturale.
Impregnante? Provato. Ma no, mancava qualcosa.

È stata una sfida. Un cambio d’abito dopo l’altro, tra ripensamenti, colpi di genio e levigature terapeutiche.
Il colore, però, quello è sempre stato chiaro fin dal primo sguardo.

Ho iniziato dal top: levigato, colorato, rilavorato, poi lasciato al naturale.
Impregnante? Provato. Ma no, mancava qualcosa.

Alla fine, il colpo di scena: nero deciso, incorniciato dal legno nudo.
Una scelta che non chiede il permesso: si impone, con carattere.

La cera ha fatto il resto, tirando fuori la luce che meritava.
Ora, se si guarda allo specchio, forse riconosce ancora la sua vecchia anima.
Ma chi lo vede oggi, vede solo una cosa: un pezzo unico, rinato. Con stile.

Alla fine, il colpo di scena: nero deciso, incorniciato dal legno nudo.
Una scelta che non chiede il permesso: si impone, con carattere.

La cera ha fatto il resto, tirando fuori la luce che meritava.
Ora, se si guarda allo specchio, forse riconosce ancora la sua vecchia anima.
Ma chi lo vede oggi, vede solo una cosa: un pezzo unico, rinato. Con stile.

Alla fine, il colpo di scena: nero deciso, incorniciato dal legno nudo.
Una scelta che non chiede il permesso: si impone, con carattere.

La cera ha fatto il resto, tirando fuori la luce che meritava.
Ora, se si guarda allo specchio, forse riconosce ancora la sua vecchia anima.
Ma chi lo vede oggi, vede solo una cosa: un pezzo unico, rinato. Con stile.