ARTURO IL PORTACUCITO
VENDUTO
Arturo: il risveglio di un gentiluomo dimenticato.
Immagina una nonna con ago, ditale e occhiali grandi, seduta accanto a una finestra inondata di luce. Oppure una ragazza, a terra, che ricama in silenzio.
E in mezzo a loro, lui: il fedele compagno, discreto, presente, paziente.
Sessant’anni fa, Arturo era parte di una scena quotidiana, oggi quasi scomparsa.
L’ho trovato in un angolo polveroso, sommerso da vestiti e coperte. Ridotto maluccio, diciamolo.
Gambe di ferro arrugginite, ante scorrevoli fuori uso, struttura traballante. Un "coso", direbbero molti. Io, invece, ci ho visto un mondo.










